Oggi parlo di Andrea, in arte Bras, classe ’82, rapper immerso nella scena hip hop palermitana da oltre vent’anni dove gode di ottima reputazione e vi segnalo l’uscita del nuovo album “Last Man Standing” che letteralmente significa “L’ultimo uomo in piedi”.
Durante gli inizi della sua carriera si unisce a Jamba formando i DUAL SHOK ed è anche attraverso il writing che si avvicina al mondo Hip Hop, in particolare nota gli MC e i PRODUCER, inoltre pubblica diversi progetti prodotti da GOTASTE.
Da lì in poi pubblica molti contenuti, di cui la maggior parte è reperibile sui social.
L’album è stato pubblicato il 31.12.2020 su Spotify.
Dalla durata di 15 minuti, Inizia l’Intro lanciando un messaggio alla scena, dove valorizza il pensiero comune di un qualsiasi veterano del rap underground, mette in discussione il modo di operare di molti colleghi e ribadisce quali sono i veri valori da divulgare, in particolare, ai giovani.
Il progetto è un mix di barre taglienti e spunti di riflessione accompagnati da suoni intensi e ben strutturati.
“LA VITA BRO ALLA FINE NON INSEGNA UN CAZZO,
OGNUNO E’ RE DEL NIENTE, NEL PROPRIO PALAZZO.”
Cit. “Giura” di Bras.
L’unico feat presente è quello con SPIKA in “Manda tutto”, nel complesso non c’è un tema principale, ogni brano è snodato da un concetto base o limitato, ed è una caratteristica che rappresenta e conferma l’importanza per l’artista in questione, di essere liberi e di poter mostrare al pubblico il lato artistico ed il lato un pò più personale che include anche la vita privata.
Uno, dei pochi, uomini ancora in piedi, che non cede alla pressione del nuovo che avanza.
L’eccessivo dilagare delle sottocategorie del rap e del mainstream, una pressione con cui ogni artista prima o poi deve fare i conti ma che per Bras non sembrerebbe rivelarsi affatto un problema.
E’ capace di adattarsi o di creare nuovi stili, il tutto caratterizzato da un flow graffiato e grezzo.
Curiosità: Su Instagram è possibile ascoltare alcuni brani di Bras, di genere reggae. Andate ad ascoltare!
Una miscela di parole che vanno dritto al cuore e accendono i riflettori sui valori fondamentali della disciplina.
Rispetto e Amore sono alla base del rapporto che tiene col rap.
Dietro questa necessità di riscatto, c’è un uomo che ha capito quanto potente sia questo mezzo di comunicazione e lo usa per fare del bene.
Il rap, alla fine, come dico spesso nei miei articoli è come se fosse una terapia per l’anima.
Rinnovo l’invito ad ascoltare, anche più di una volta, ogni singola traccia per capirne l’essenza e apprezzarne la semplicità.
Mi auguro, di tornare presto a parlare di lui e dei progetti futuri che lo riguardano.
Nell’attesa, supportiamo il nuovo disco di Bras ed il Rap underground!
Prima dei saluti, vi invito nel continuare a seguirci per restare sempre aggiornati sulle news musicali!
Il team di Fare Rap è sempre felice di presentarvi progetti validi come questo.
Quello di Aban è un nome tra i più popolari della scena rap underground italiana, concretamente attivo.
Rapper di origine leccese, classe '79, inizia la sua carriera musicale nel '96 ed è oggi uno dei massimi esponenti del rap underground italiano.
La Sud Est Records, fondata nel 2006 è la prima etichetta discografica indipendente RAP, a Lecce, creata da Aban.
Lui, CEO e fondatore con il Team Sud Est Records, si occupano da un decennio di produzioni audio/visive.
Thug Team è stata la prima crew con cui Aban scrisse un disco e ancora oggi la definisce più di una famiglia.
A distanza di tre anni anni dall’ultimo progetto, lontano da schemi preimpostati e meccanismi regolati dalle case discografiche, attualmente sta definendo gli ultimi dettagli del nuovo disco previsto per la fine di gennaio 2021 e di cui ho avuto il piacere di sentirne l’anteprima.
Il nuovo disco “Rap Inferno” è esattamente quello che ti aspetti da Aban, un progetto compatto e deciso dalla durata di quasi un’ora, ogni traccia rivolge un pensiero anche ai giovani venuti a mancare per gli abusi di potere e ai ragazzi di periferia.
- “So cascato dalle scale.”
- “Quando la smetteremo de raccontà sempre sta stronzata delle scale?”
- “Quando le scale smetteranno da menacce.” Cit. S.C
Per la realizzazione dI Rap Inferno impiega un anno, ma sono gli anni che pesano sulle spalle, che gli consentono di dare consigli saggi e lanciare messaggi dal forte impatto emotivo.
Il potenziale di comunicazione raggiunge livelli altissimi anche se la potenza mediatica è ridotta al minimo.
Può sembrare fuori luogo ma detta la realtà nuda e cruda raccontando il rap di periferia in tutte le sue sfumature e le tristi realtà che avvolgono la gente disagiata.
Viscerale l’amore e il rispetto che nutre nei confronti di questa disciplina, narra lo stile di vita che la strada impone, quasi come se fosse una scuola con un codice da rispettare.
Ciò che mi ha stupito e so che stupirà anche voi è la variante del suono, improvvisa delle variazioni per invitare all’ascolto diverse tipologie di pubblico e riesce a miscelare più stili pur mantenendo le tematiche prettamente sociali e di una certa importanza.
Gli argomenti trattati nel disco sono adatti solo ad un pubblico vero e per vero si intende che non cerca ciò che è mainstream ma un pubblico che esige un contenuto reale.
Una raccolta di pensieri ed esperienze di vita è il mix che troviamo all’interno del nuovo disco.
L’ultima traccia, oltre che ad avere un titolo significativo è anche la traccia che invita maggiormente alla riflessione.
Disco caratterizzato da un sound aggressive, stile conscious , con quel flow graffiato e grezzo, che esprime il forte senso di ribellione e lo fa carico di grinta tra rime introspettive e hardcore.
Ieri, 18/12/2020 pubblica nel canale YouTube della Sud Est Records il nuovo videoclip “COME UN CLAN” brano che anticipa ill nuovo disco in arrivo, a gennaio 2021.
Street Video curato nei minimi dettagli che mantiene costante la messa a fuoco sull’artista.
Il ritornello è ricco di vibrazioni positive e diretto con rime taglienti.
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“Molto più che Hip Hop, Molto più che Trap,
è il suono della strada Hardcore Street Rap”
Cit. Aban
Afferma con orgoglio di mantenere le sue origini e non alterare i suoi ideali, pur citando alcuni colleghi del settore, la provocazione si rivela più come uno spunto di riflessione, anche questo fa parte del gioco del rap, ciò che tiene a sottolineare in questo brano è che non è tutto oro quello che luccica e i suoi occhi hanno visto la trasformazione da potenziali rapper validi in burattini delle Major.
Con questa intervista approfondiamo la conoscenza!
Ho creato 20 domande per Aban; e lui ha risposto!
Iniziamo!
1. La tua canzone biglietto da visita?
2. E il tuo nome, Aban, invece com’è nato?
- è un segreto istruttorio altro non si può rivelare
3. Usa tre aggettivi per descrivere la tua musica.
4. Ci sono tanti ragazzi e tante ragazze che sognano di diventare rapper, che consigli gli dai?
- Se non siete pronti a mangiare tutta la merda che vi butterà addosso le persone che non vi sopportano nella vita normale , che non vogliono che voi cantiate figuratevi se potete sopportare un palco con sotto 10.000 persone
5. Se non fossi un rapper, saresti?
- pilota automobilistico o cuoco
6. Il disco che ti ha cambiato la vita?
7. Il Feat dei tuoi sogni, con chi…?
- per sempre rimarrà Lou-X, amore eterno
8. Di quale film vorresti scrivere o aver scritto la colonna sonora?
9. A proposito della situazione che stiamo vivendo: come hai vissuto gli ultimi mesi?
- li ho vissuti lavorando al disco quindi non ci ho fatto neanche caso.
Quando scrivo è come stare in un’altra dimensione, fortunatamente ho avuto qualcosa per distrarmi.
10. Tornando alla tua musica, come ti sei avvicinato alla scrittura e ai tuoi primi brani inediti?
- all’inizio facevo solo freestyle per i primi tre anni senza mai scrivere niente, poi ho iniziato a scrivere i primi pezzi quando ho deciso di scrivere un disco
11. Come vivi l’evoluzione delle sonorità underground, ad esempio il dilagare della trap?
12. La domanda può risultare strana; dopo anni di sacrifici e una lunga gavetta, di soddisfazioni personali, delusioni e rivincite. Paolo morelli, cosa rimprovera, se rimprovera qualcosa ad Aban?
- di essere stato troppo buono con chi sapevo già mi avrebbe tradito.
13. Ci sveli il tuo sogno segreto per il futuro?
- stare tutta la vita su una spiaggia nell’atollo caraibico di Sainte-Marie
14. Quanto la disciplina Rap influisce nella tua vita quotidiana?
- è la Mia vita non c’è una separazione tra le cose
15. C’è qualche aspetto della cultura hip hop che non approvi?
- te lo dirò prima di morire
16. Senti mai il peso delle responsabilità dei messaggi che trasmetti?
17. Per la realizzazione dei progetti o per le eventuali performance sul palco, c’è un episodio speciale o un aneddoto curioso e significativo per te?
18. Perché ad un rapper serve il pubblico?
- canto per la mia gente non per il pubblico
19. Se la tua vita fosse una canzone, che titolo avrebbe?
20. L’intervista giunge al termine con l’ultima domanda, puoi spiegare al meglio le tue aspettative e i tuoi progetti del 2021?
- ci sono tanti progetti in corso tra cui due video che sono in uscita “17” ed “Un Lupo” .
Inoltre a breve c’è l’album in uscita a fine gennaio, più tutto il merchandising, il docufilm per Netflix ed infine curo/cresco alcuni ragazzi di cui uno, KillaKush, è in uscita per la SudEstRecords a breve.
Il 19/12/2020 è una giornata speciale per Aban, ed è per questo che ho posticipato l’uscita dell’articolo ad oggi, in occasione del suo compleanno e noi di Fare Rap abbiamo voluto fargli questo regalo.
I nostri auguri sono doppi perché è inclusa l’uscita del disco disponibile a breve su Spotify e i numerosi Videoclip a breve su YouTube.
Torneremo a parlare di Aban e di molti altri artisti a Gennaio 2021! Continuate a seguirci per restare aggiornati sulle news musicali.
Noi del Team di Fare Rap siamo lieti di presentarvi progetti validi come questo.
Ne approfittiamo per augurare a tutti i voi delle felici e serene vacanze!