Il brano di cui vi parlo oggi è “Nei Vicoli Bui” di Polly, componente del noto gruppo emergente Colpo di Stato Poetico.
Il brano è composto da una continua serie di riflessioni che ruotano intorno alla classica figura della compagna-musa: infatti la metafora dei vicoli bui presente nel titolo rappresenta i molti ed incerti casi della vita, in cui l’oggetto del proprio amore è il solo riferimento e la sola fonte di luce.
Il testo, nella sua semplicità, riesce ad essere comunicativo e a far, così, riconoscere l’ascoltatore nelle situazioni descritte nei versi. In quanto a profondità e complessità, non è certamente il miglior testo in cui mi sia mai imbattuto, ma la cosa importante da evidenziare è che Polly ha uno stile di scrittura estremamente maturo e personale, perciò non gli si possono muovere particolari critiche da questo punto di vista.
La metrica non presenta particolari errori e, nel complesso, il flow sembra scorrere sulla strumentale in modo molto orecchiabile. Anche sotto questo aspetto, Polly predilige uno stile pulito, semplice e lineare. Il timbro vocale, a sua volta, non ha problemi di alcun tipo. Parlando sempre di voci, ho apprezzato il ritornello di Vis, che ha dato una profondità all’aspetto melodico e musicale del brano.
Il discorso sulla linearità del flow si può applicare anche alla strumentale (edita, prodotta da Mike Skinner), che si fa ascoltare tranquillamente anche da chi, come me, non è solito apprezzare queste sonorità. Il beat si caratterizza per un BPM piuttosto elevato ed un saggio utilizzo di suoni elettronici, non peculiari dei generi più classici dell’HIp Hop.
In conclusione, ho apprezzato molto il brano, per quanto non sia un grande amante di questo tipo di Rap; perciò i complimenti a Polly valgono il doppio!
Non mi resta che ricordarvi di supportare l’artista, e di commentare qua sotto con le vostre considerazioni sul brano!
Recensione a cura di Voide
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