Apokalypse è il nuovo album dei 91Drama, un complesso che abbiamo già avuto modo di trattare sul sito in diverse occasioni, annoverandolo tra le migliori realtà della scena emergente italiana. Prima di iniziare la recensione track-by- track, ricordo la composizione del gruppo, onda evitare incomprensioni nel corso della lettura: Dielle si occupa dell’aspetto lirico e vocale, Deep Jin delle produzioni, mentre Swein si dedica ad entrambi gli aspetti.
Nell’introduzione risalta un egregio lavoro di sampling, che dà vita ad una strumentale dal suono potente, ma allo stesso tempo piuttosto malinconico, in cui risalta in modo sottile ed elegante un campione di tastiere molto Jazzy. Una prima traccia strumentale di questa caratura mi ha riportato alla mente i classici Hip Hop, in cui l’intro aveva il compito di essere una sorta di grido di battaglia, parafrasando DJ Shocca. Alla produzione sono presenti sia Swein che Deep Jin.
In Dramagaeddon si dimostra nuovamente interessante l’aspetto strumentale, curato, ‘sta volta, da Deep Jin. In generale, prevale un suono definibile vicino al Soul, ma tra la prima e la seconda strofa vi è un segmento che oserei definire geniale, in cui un arpeggiatore quasi associabile alla Dubstep duetta con un campione Jazz tagliato alla perfezione. Questo tipo di sonorità trova grandi spazi nell’Europa settentrionale, mentre in Italia viene, putroppo, poco considerato.
Al microfono si alternano Swein e Dielle, che ci regalano un testo a metà tra sfogo e introspezione.
Kendo, il terzo brano, si distingue per la lirica: Dielle ci racconta, infatti, la vita di un giovane samurai, tramite un ottimo storytelling. Il beat, composto da Deep Jin, è caratterizzato da un sample di archi che richiama un’atmosfera vagamente orientale, ma senza lasciare in disparte un’importante componente Black. Ad arricchire lo sviluppo musicale del brano vi sono gli scratch di Detox.
Apokalypse, da noi già noto come il singolo che ha anticipato il disco, è un tipico brano autocelebrativo, in cui Dielle fa sfoggio del suo flow su un beat incalzante e tecnicamente perfetto prodotto da Swein. Anche in questo caso, troviamo Detox al giradischi.
L’Orrore è una denuncia verso, appunto, gli orrori che ci ha mostrato, e che ci mostra tutt’oggi, la società occidentale. Al mic si alternano Swein e i due ospiti $oldini e D.C., mentre la produzione affidata a Deep Jin. Il testo è di buon livello, così come il beat, ricco di suoni e di atmosfere solenni, pecca invece, in qualche piccola occasione, l’aspetto metrico e tecnico dei tre MC.
Napalm LX è un altro esercizio di stile. Le strofe e le voci sono, nuovamente, dell’ospite D.C. e di Swein, che si è occupato anche della strumentale. Quest’ultima, sempre ottima dal punto di vista tecnico e compositivo, mi ha dato l’impressione di essere più adatta ad un testo riflessivo che ad uno autocelebrativo.
Arrivati a metà del disco, troviamo Un’Altra Notte, traccia che, come suggerisce il titolo, racconta e, in un certo senso, omaggia l’arco di tempo notturno. Il lavoro lirico e vocale di Swein e Dielle è di altissimo livello, tanto che, soprattutto nella strofa del secondo, mi è tornata alla mente Notte Blu di Shocca e di Frank Siciliano, un classico intramontabile del Rap italiano. Ciò è anche merito di Deep Jin, che ha composto, come suo solito, un beat che riesce a far suonare nel migliore dei modi una serie di campioni e ad accompagnare il flow dei due MC. Il ritornello cantato da Marzia aggiunge un’importante profondità melodica al brano.
Testamento è un ulteriore esercizio di stile, che dà spazio, tuttavia, anche a riflessioni interessanti sparse tra i versi. Le voci sono dei due MC del gruppo, Swein e Dielle, e del “terzo incomodo” $oldini. Swein compone anche la strumentale, basata su un campione Funk e arricchita da suoni morbidi e progressivi come i Pad.
Per Sempre si fa notare per un testo importante di Dielle, in cui parla all’ascoltatore della differenza tra il concetto di valore reale e quello di valore attributo. Il beat, prodotto da Deep Jin, accompagna perfettamente l’introspezione della lirica, con un perfetto mix di elementi Soul e Funk.
Word Life! è un altro brano molto introspettivo, che affronta, in particolare, la tematica dei soldi. Al microfono si alternano DC e Danz, oltre, ovviamente, ai due MC del gruppo, Dielle e Swein. Quest’ultimo è anche il produttore della strumentale, caratterizzata da una sonorità associabile al Soul. Ad accompagnare il tutto, vi sono gli immancabili scratch di Detox.
Spritz contiene una serie di considerazioni sorte dall’input dell’alcol. La base di Deep Jin conferma per l’ennesima volta il talento del produttore, grazie ad una composizione magistrale basata su un sample di archi. Per quanto riguarda l’aspetto vocale, Dielle e Swein sono affiancati dal solito D.C.
Tempo Scaduto è un esercizio di stile che, come ci ha abituato questo gruppo, ci regala anche degli spunti particolarmente profondi ed interessanti. La produzione è opera di Swein, che riesce a gestire perfettamente una composizione di campioni molto complessa, soprattutto nella parte finale del brano. Il sound è molto vicino a quello dei brani precedenti. Al microfono si alternano Dielle e $oldini, che fa, così, il suo terzo cameo nel disco.
Arrivati al capolinea, troviamo 91 che, come suggerisce il titolo, è il tipico brano dei 91Drama, a metà tra la riflessione e l’esercizio di stile. Per concludere il disco in bellezza, il rap è affidato sia a Dielle che a Swein. Quest’ultimo si è preso cura anche del beat, in cui si evidenzia, come sempre, una certa genialità e un’ottima tecnica. La sonorità è determinata da un campione Jazz, tagliato e lavorato, come sempre, alla perfezione.
In conclusione, i 91Drama si sono riconfermati tra i migliori gruppi della scena emergente nostrana, grazie ad un livello di Rap superiore alla media e ad un lavoro di produzioni che offre, non poco spesso, degli spunti molto interessanti e caratteristici.
Detto ciò, ricordo a voi tutti, lettori di ascoltare e di scaricare Apokalypse, e di supportare sempre i 91Drama. Se avete delle considerazioni da condividere, vi invito a farlo con un commento qua sotto!
Recensione a cura di Voide
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