Devil Beat-Tape, EP totalmente strumentale composto da sei tracce, è la pubblicazione di esordio di So High Beatz, un beat maker emergente di casa Paranoid Label.
Conosciamo tutti alla perfezione la sua etichetta, che da sempre fornisce al nostro sito artisti di alto livello da recensire come Nemesi, Aresh e Deathcore; d’altro canto si sa ben poco sull’autore di questo beat-tape, che speriamo di poter conoscere, nel tempo, quanto i suoi compagni di crew.
Il disco si apre con “Ancora Vivo”, un brano trap caratterizzato da suoni progressivi e ritmica lenta.
“Droga” riprende il filone del primo brano, con suoni oscuri e progressivi frutto di una forte contaminazione elettronica.
“Io e Il Diavolo” non si discosta dalla sonorità portante del disco; “Mafia” ci introduce ad una perfetta atmosfera “thriller” che prosegue in “Rapine”, la penultima traccia del disco.
Il beat-tape si chiude con “Soldi”, un’altra oscura traccia trap che esplode con il massiccio synth utilizzato nel ritornello.
Per quanto riguarda il track-by-track, come avete avuto la possibilità di notare, c’è poco da dire: le tracce presentano caratteri quasi identici tra loro; ciò però implica - rovesciando la medaglia - che So High Beatz possiede sin dal primo disco una precisa identità nelle produzioni.
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È importante, in oltre, spendere alcune parole sullo stile adottato. Questa particolare reinterpretazione della trap risulta, nel complesso, molto ricercata e interessante: un esempio perfetto di come si possa comporre musica con questi tanto criticati nuovi generi senza lasciare da parte l’aspetto più puramente artistico della produzione.
Questa integrità d’identità è il fulcro del valore di questo EP: una caratteristica ben rara, che credo possa rivelarsi un saldo punto di riferimento su cui basare l’avvenire della carriera del giovane beatmaker.
Un ulteriore aspetto positivo è il master, che fa suonare il disco in modo quasi impeccabile: altra caratteristica davvero rara per le prime pubblicazioni di un emergente.
Tuttavia il lavoro non è esente da critiche. Aldilà del gusto personale che, probabilmente, non permette di apprezzare a pieno il lavoro, trovo alcuni spunti ancora troppo acerbi per far ritenere il prodotto al 100% maturo e professionale; in oltre vi sono alcune scelte artistiche fin troppo comuni al giorno d’oggi, ma è una conseguenza quasi inevitabile quando ci si approccia a generi come la trap e, in linea di massima, non si può considerare un vero e proprio difetto.
E a voi, lettori, è piaciuto il beat-tape di So High Beatz? Fatecelo sapere con un commento sotto la recensione e ricordatevi di seguire So High e la Paranoid Label sulle loro pagine social (e di scaricare il suo mixtape)!
Recensione a cura di Voide
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