Recensione - Uscito lo scorso 4 novembre in esclusiva per Paranoid Label, “Bulletproof Mixtape Vol.2” è il nuovo lavoro di Fabri R. Darko, con cui annuncia il suo ritorno sulla scena dopo “Mezzo pieno mezzo vuoto”; per sua stessa volontà, il progetto rinasce dalle ceneri del volume 1, abbandonato a causa dello scioglimento del suo gruppo.
Il mixtape è composto da undici tracce, tra cui una skit che fa da intermezzo.
Il disco si apre con “Click clack bang”, un brano che fa da apripista e in cui l’artista ci fa sentire tutta la sua grinta che lo ha spinto a tornare sulla scena rap.
In “Zoo safari” mette in chiaro il fatto di rappare non per ottenere views o per il mero successo, ma semplicemente per divertirsi; e, aggiungerei, anche per riflettere e far riflettere, in una scena che spesso si trasforma in uno zoo o, per citare un altro brano, un ridicolo cabaret.
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Alcune tracce raccontano di una storia d’amore finita, che ha lasciato un grande vuoto dentro (tant’è che, dice in una rima, se scrivesse di lui il foglio resterebbe bianco). Ma ce n’è una in particolare che salta all’occhio, ed è “Promise”: qui l’artista scrive di un sogno, quasi come fosse una piacevole visione di un rapporto splendido che vede lui e la sua amata attraversare varie tappe, tra cui l’altare e, alla fine, il regalo di un figlio; Fabri R. Darko ha saputo descrivere questa storia come fosse lui stesso a ricordarla un giorno seduto su un divano con la sua donna e il bambino dai grandi occhi a tenergli compagnia. Toccante.
“L’autolesionista” ci spiega un po’ come gira il mondo, con il suo male e la sua falsa giustizia, mentre “Whiterabbit”, in collaborazione con Nemesi, ci trasporta in un’atmosfera cupa e onirica, facendoci sentire il peso di una vita di città, rinchiusi otto ore a lavorare, senza l’apparente speranza di poter cambiare realtà.
Uno dei pezzi a mio parere più belli del mixtape è “Seconda stella a destra”: qui ritroviamo il desiderio di fuga che spesso accomuna un po’ tutti gli artisti, la ricerca di una via alternativa a quella comune, fredda e materialistica. Un posto migliore, dice Fabri R. Darko, c’è e non dobbiamo avere paura nel cercare di raggiungerlo; sicuramente non vi arriveremo senza fratture, il percorso non sarà facile ma non dobbiamo arrenderci poichè, forse, questa strada ci porterà la fortuna che aspettiamo. La strada può essere, metaforicamente, la musica, le nostre passioni: “seconda stella a destra” è l’indicazione e, seppur la meta sembra incerta e irraggiungibile, se lasciamo da parte la paura, le ali della musica ci porteranno verso il nostro destino.
Seconda stella a destra questo è il cammino
Mi fermerò solo per prendere il respiro
Ma non fermerò mai questa biro
Tra le collaborazioni di questo disco troviamo The Viking, Nemesi e, per quanto riguarda le strumentali, Deathcore. Grafiche a cura di Calypso Studio, mix a cura dello stesso Fabri R. Darko.
Ti ricordo che puoi scaricarlo a questo link.
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Recensione a cura di Alessia
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