Marco Puleo, in arte PL, nasce a Napoli nel 1993. Dopo essersi trasferito a Roma, all'età di 14 anni comincia a fare i primi passi nel mondo della scrittura con le sue prime rime, sino al 2008 quando pubblica il suo primo mixtape con lo pseudonimo di Pule. I suoi testi trasmettono i vissuti quotidiani di un giovane di quartiere, che dopo anni di freestyle e rime sentite, nel 2012 fonda insieme a Keno la crew Santa Sangre di cui fa parte tutt'oggi.
Agli inizi del 2014 Pule riesce ad entrare nel mondo dell'underground romano, grazie ai suoi fratelli, alle sue esperienze di live e freestyle, ma soprattutto grazie alla sua capacità di scrittura. Una qualità che, dopo ben due mixtape da solita in un solo anno, lo conduce alla pubblicazione del suo primo album ufficiale con il nome di PL: "Jesus", firmato per l'etichetta indipendente romana AiTown e in uscita il 10 Dicembre.
Con l'intervista di oggi vogliamo presentarti un artista valido ma soprattutto umile, che non ha pretese se non quella di potersi esprimere attraverso i suoi testi. Un carattere e delle attitudini che hanno fatto di questo ragazzo un artista in grado di comunicare emozioni in rima!
Speriamo che questo articolo posso esserti di ispirazione per i tuoi studi e progetti futuri.
Com’è nata la tua passione per l’hip hop?
Ci sono artisti o album in particolare che ti hanno colpito da adolescente, e hanno contribuito ad avvicinarti a questa cultura?
La mia passione per l'hip hop è nata spontaneamente tra i 12 e i 13 anni; a 15 ho scritto il mio primo testo, a 16 il primo mixtape. Ho cominciato ad ascoltare The Game e 50 Cent , poi tutta la East cost. In Italia invece Noyz Narcos e Inoki.
Hai mai provato a cimentarti anche nelle altre discipline dell’hip hop?
Sono un grande appassionato della cultura Hip Hop in tutte le sue sfumature, ma non sono capace ne a ballare ne a disegnare. I Beat li lascio fare a chi è più bravo anche se sull'ultimo beat che ho fatto ci avrei rappato volentieri.
Il tuo album, in uscita il 10 Dicembre per Ai Town, si chiama "Jesus". Ci puoi spiegare perchè?
“Jesus” rappresenta la rinascita da un periodo buio. E’ stato un lavoro sofferto che mi darà tante soddisfazioni. E’ una riscoperta di me stesso, come se stessi spiegando a chi non vedo da tanto tempo tutte le sfaccettature della mia vita alle quali non ha assisitito.
Il primo singolo estratto è la title track dell'album Jesus. Il pezzo è molto potente e ti rappresenta molto. La canzone inizia con "Strade!". Cosa rappresentano per te le strade: un motivo di ispirazione o una via di fuga?
Le strade sono un grandissimo motivo d’ispirazione. Si parte sempre dalla strada. E si riparte da lì ogni volta.
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Nelle tue canzoni descrivi la realtà che ti circonda con grande attenzione ai particolari. Sei un cronista delle strade? Oppure un fratello maggiore per chi ti ascolta, che consiglia di non compiere gli stessi tuoi errori?
Sono un cronista, forse è la parola più azzeccata. Tutto quello che vedo lo riporto: da un sentimento, a un fatto, a un piccolissimo dettaglio dell'infanzia. "Jesus" é una specie di album fotografico. Non sento di insegnare a un fratello minore la giusta via: ognuno vive la sua vita, gli posso consigliare di alzare la guardia, ma è lui che combatte.
All'interno dell'album ci sono diversi beatmakers con stili di produzione diversi. Con quale criterio hai scelto con chi collaborare?
Ho scelto oltre ai miei fratelli Ivan e Mocromo altri BEATMAKER tra i migliori a Roma come Sick51, Depha, Steven One e il mio maestro Fama. Non mancano i vecchi amici come Esof, da cui ho registrato la prima volta nel 2008 e bellissime scoperte come Sicko, Dres P e Slow one che tra l'altro ha prodotto la title track Jesus.
C'è un tuo pezzo nell'album a cui sei particolarmente affezionato? Perchè?
Tutti! Sono tutti piccoli tasselli che si completano a vicenda. Bisogna ascoltarlo tutto per comprenderlo. In particolare “Jesus” e “Cinepresa fissa” hanno quel sound che preferisco.
Questo è il tuo primo album ufficiale solista, in quanto tu fai parte della crew Santa Sangre.
Come mai questa decisione e cosa rappresenta Santa Sangre per te?
I miei fratelli sanno che avevo bisogno di parlare e sfogarmi. Santa Sangre viene prima di PL e questo lo sanno tutti. Sono i miei fratelli più piccoli e per me darebbero la vita come io per loro. Saluto Lebby J, Trage e Saker.
Qual è il tuo modo di scrivere? Di getto o più lento e ragionato?
Flussi di coscienza scritti rigorosamente di getto.
Oltre ad essere un bravo scrittore di rime, sei conosciuto a Roma come un bravo freestyler. Se potessi scegliere, con chi ti sfideresti ora? E come ti prepareresti alla sfida?
Royal Rumble con Lebby, White boy e Shekkero di Cassino che mi ha sconfitto due volte. Gli altri due perché stanno un gradino sopra di me (White boy pure due).
Tu sei un rapper romano. Roma è la città più hardcore della scena italiana. Com'è essere un rapper a Roma e farsi spazio tra i suoi giganti?
Difficile ma bello. A Roma c’è un grande agonismo ma l'attitudine di Roma ce l'hanno solo a New York hahah. Sempre orgoglioso di rappresentare Roma e Garbatella in particolare.
Una curiosità: se dovessi dare un colore all’hip hop, quale sceglieresti e perché?
Rosso Sangre!!!!!
Dai un consiglio a chi si sta avvicinando ora a questa cultura.
Spingere sempre in alto il nome, rispetto e passione per la cultura e soprattutto... Più freestyle al muretto che tracce su YouTube.
Un artista dal carattere genuino e sincero, che nutre un profondo rispetto per quello che fa, riconoscendo la cultura Hip Hop come la sua casa.
Noi ringraziamo l'etichetta indipendente AiTown che ci ha presentato questo grande artista, valido come persona ma soprattutto come scrittore e rapper.
Ti invitiamo a seguire PL sulla sua fanpage Facebook, linkata a inizio intervista, e anche la pagina Facebook di AiTown per la pubblicazione del nuovo album ufficiale "Jesus".
E ti lasciamo con questa citazione:
"Sarò culto, le mie strofe scritte ai cessi; ovunque sono stato ho dato più di quel che pensi.
Riflessi del sole sopra i miei campetti...
Cresci man, sbaglia e riesci. PL"